Il calcio giocato, il compleanno del mister, l’estate rossoazzurra
Caso vuole che l’intenzione di tornare ( finalmente ) a discutere di calcio giocato coincida, nelle tempistiche, con ricorrenze interne alla nostra squadra. Alla gaiezza che accompagna il proprio compleanno ( per quanto il rintocco segni comunque un altro anno accumulato ) è corrisposta una notizia che in qualche modo ha reso malinconica questa giornata, ma del compianto Mazzone, il nostro Domenico Stallone ha assimilato – essendo stato suo calciatore e nelle proporzioni dovute alla circostanza – la prerogativa di varcare gli steccati della appartenenza calcistica, comunemente detta tifo, e di farsi apprezzare a prescindere da trascorsi o etichette che, in ogni ambito, spesso ci vengono affibbiate, talvolta a torto.
Dunque i migliori auguri Nico, nella consapevolezza che, come in altre piazze dove hai allenato, anche il paese in cui lo stai facendo ora ti considera una sorta di cittadino aggiunto, la cui caratteristica è farsi ben volere tanto per i risultati sportivi ( sottolineamo il precampionato eccellente, in termini di risultati e di gioco ) quanto per l’empatia espressa con l’ambiente, dove questo termine – di cui spesso si abusa – va valorizzata nel suo significato etimologico, en – pathos, sentire assieme.
I complimenti che hanno caratterizzato sia la passata stagione sia questo avvio estivo di pallone giocato hanno messo in moto la macchina – anche mediatica – di elogi, oltre allo sport preferito di questo paese (stavolta inteso come nazione, non come nucleo abitativo) che è affrettarsi a salire sul carro dei vincitori, ove questi siano colti come vincitori in opinione pubblica, sperando che l’accezione di tale parola susseguente ai risultati sul campo sia altrettanto ammissibile. Ma Stallone, come Laooconte nell’Eneide “timet Danaos et dona ferentes”, quindi con umiltà si fida poco e non si crogiuola sulle lusinghe.
Buon compleanno, dunque, Mister. E cento di questi giorni, sperando che tanti di essi ne passerai ancora con noi.
Fabio Straccia